Duetti e collaborazioni, ogni tanto per gli artisti è meglio non fare da soli
Gli artisti, si sa, sono tipi gelosi della propria unicità e spesso poco propensi a collaborare con colleghi. Anche per questo quando dei grandi della musica si incontrano è un evento che merita di essere sottolineato. Da Michael Jackson e Paul McCartney o Mick Jagger con David Bowie, ai big di casa nostra, Pfm e De André e Dalla con De Gregori.Gli esempi sono tanti e in tante forme. C'è che si è trovato solo a suonare insieme su un palco ma non ha mai realizzato qualcosa insieme, come De André con la PFM, che diedero vita a un tour storico immortalato da due album dal vivo, e chi invece ha unito le forze per una singola canzone. David Bowie e i Queen, che scrissero insieme e incisero "Under Pressure", o Michael Jackson e Paul McCartney (quando ancora erano amici) in "Say say say".Ci sono poi casi in cui uno degli artisti "presta" una propria canzone per una nuova versione, come gli Aerosmith e "Walk This Way", ibridata con il rap dei Run DMC. E' capitato anche che i due big realizzassero semplicemente la cover di una canzone di altri, come David Bowie e Mick Jagger con la loro versione di "Dancing In The Streets" incisa in occasione del primo Live Aid.
Meno frequente che la collaborazione porti ad interi album realizzati a più mani. In Italia è accaduto con Lucio Dalla e De Gregori (Banana Republic e Work in Progress) e con lo stesso Dalla e Gianni Morandi, per non parlare dello storico incontro tra Celentano e Mina. A volte la collaborazione, specie in casa nostra è un modo per unire le forze e radunare fan di più parti. Soprattutto a Sanremo è una regola, spesso vincente, dal trio Ruggeri-Tozzi-Morandi in giù.
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